giovedì 21 maggio 2009

Changquan (boxe lunga)

Stile creato sulla base di un gran numero di stili provenienti dal nord della Cina. Caratteristica di questa disciplina è la predominanza di posizioni eseguite in allungamento, il passaggio da una posizione all'altra avviene in modo repentino, veloce e fluido, durante l' esecuzione delle tecniche la respirazione è diaframmatica e le spalle rimangano rilassate. La pratica costante di questo stile porta ad un aumento della potenza, resistenza, velocita, coordinazione ed equilibrio del nostro corpo. Attualmente è una delle disciplina marziali piu diffuse in tutta la Cina, ad esso viene abbinato lo studio delle seguenti armi: Sciabola, Spada, Bastone e Lancia.

mercoledì 20 maggio 2009

Nanquan (boxe del sud)

Il Nanquan è uno stile di wushu il cui nome richiama tutti gli stili del sud della Cina. In questo stile ci sono varie categorie in quanto il Nanquan è stato sviluppato e praticato per un periodo storico molto lungo ed in una vasta area territoriale. Le tecniche di mano sono numerose e molto varie, includono Quanfa (tecnica di pugno), Zhangfa (tecnica di palmo), Goufa (tecnica di gancio), Zhaofa (tecnica dell'artiglio), Jiaofa (tecnica di braccio). Le tecniche dell'artiglio, delle dita e del braccio sono caratteristiche importanti che distinguono il Nanquan dagli altri stili.Le tecniche di braccia vengono utilizzate per l'attacco e la difesa e comprendono azioni di: scendere, intercettare, forare, rotolare, spaccare. ecc. Nel nanquan, generalmente, il praticante applica continuamente alcuni movimenti del braccio sulla stessa posizione. Perciò si dice dello stile: "una singola posizione con molti colpi di braccio", "un passo con alcuni cambi delle tecniche della mano".La forza del nanquan viene sviluppato dalla vita e si divide in: "Duan-Jing" (forza corta), "Chang-Jing" (forza lunga), "Piao-Da-Jing", "Lian-Mian-Jing" e "Zhang-Dong-Jing" (la forza dell'urto vibrante).Alcuni movimenti vengono eseguiti emettendo un urlo. Le urle generalmente sono "Xi(ci), He, Hua, Hai, Yi (ii), Yi (i)", e le urle imitativi degli animali; solitamente vengono seguiti due principi: 1) l'urlo si combina con la forza del movimento, aggiungendo ed unendo il "Qi" e la forza; 2) si combina con le posizioni imitative del movimento degli animali, permettendo l'unione della forma e della consapevolezza.Dal 1960 il Nanquan è diventato un evento chiave nelle competizioni,. E nel 1989 è stata fatta "la forma codificata da gara internazionale". Nel 1992 sono state codificate anche le forme di "Nandao" (sciabola del sud) e "Nangun" (bastone del sud), rispettando le caratteristiche degli stili del sud e rendendole adatte ad una competizione di livello mondiale.

martedì 19 maggio 2009

Stile dell'aquila

Lo YING ZHAO QUAN è uno stile imitativo esterno, in quanto imita le movenze appunto dell' aquila Nasce nel tempio Shaolin del Nord ed è stato codificato dal generale Ngok Fei dopo aver imparato lo stile dal monaco Jow Tong. Durante la dinastia dei Ming, un altro monaco, chiamato Lai Chin, modificò nuovamente queste tecniche inserendo elementi del FANZI QUAN. La caratteristica principale di questo stile di Kung Fu è quella di afferrare con le punta delle dita i punti vitali dell'avversario. Questa tecnica particolare si chiama Ying Jow ed è molto usata anche nelle forme di TANG LANG, dato che permette di afferrare rapidamente il braccio dell'avversario bloccando così ogni suo tentativo di attacco con gli arti superiori. Le tecniche di bloccaggio utilizzate sono le stesse che si trovano nel Qinna.I colpi di mano vengono portati per schiacciare determinate parti del corpo con lo scopo di controllarlo. Lo stile non ha bisogno di particolari doti fisiche: sfrutta solo la forza nelle dita e nei polsi. L'artiglio dell'aquila è letale quando strattona l'avversario; è considerato uno degli stili più etici in quanto ha in se valide tecniche di autodifesa senza provocare gravi danni all'avversario.Questo stile è classificato negli stili esterni: infatti vi troviamo movimenti molto ampi dove sono presenti anche molti salti. Nei salti sono particolari le posizioni delle braccia: esse sono tese verso l'alto. Questa particolarità è stata introdotta non solo per imitare le ali dell'aquila, ma anche per conferire al praticante, un salto più alto, in quanto il peso delle braccia viene ridotto portandole verso l'alto. In questo stile vi troviamo anche i principi dello Yin e Yang: i colpi sono sia veloci che lenti, portati in maniera rilassata ma con grande decisione. Il praticante deve prima raggiungere uno stato di forza fisica molto alto, e poi imparare a cedere. Esistono circa 70 forme dello YING ZHAO QUAN e circa 108 tecniche di bloccaggio. Le tre forme principali sono: Lin Kuen (pugni concatenati), Jui Lao Tong (l'artiglio dell'aquila ubriaco) e Fuk Fu Kuen (controllo della tigre).

lunedì 18 maggio 2009

Lo stile dell'ubriaco (parte3)

Tsai Kun Hsu insegnerà nel centro della Cina, nella zona di Shanghai fino a che, in seguito agli accadimenti politici di quell'epoca ed alla conseguente messa al bando delle arti marziali, si trasferì a Taiwan, dove fondò la sua scuola e dalla quale escono i suoi due migliori allievi: il Maestro Chen Kei Fu ed il Maestro Ho Tang Sing.
In realtà esistono diverse scuole di Zui Ba Xian Quan, non solo quella di Tsai Kun Hsu, come pure esistono molti maestri di questo stile; le scuole sono in tutto otto, delle quali tre del "sud" e cinque del "nord"; due di queste sono Nei Jia ed in via di estinzione, le altre sono Wai Jia. Sono rappresentate dalle otto statuette dei sacri immortali, ognuna delle quali in una posizione caratteristica.
Attualmente il Maestro Tsai Kun Hsu ha la sua scuola a Taiwan, il Maestro Ho Tang Sing insegna ad Hong Kong ed il Maestro Chen Kei Fu ha una scuola a Canton ed una ad Hong Kong.
Molto spesso si definisce lo stile dell'Ubriaco con il detto "CHO CHUAN NI SOU PA", cioè "lo stile che non sai mai quello che fa".

domenica 17 maggio 2009

Lo stile dell'ubriaco (parte2)

Il terzo evento si riferisce ad un misterioso Maestro di cui non si conosce il nome e che viveva nel sud della Cina durante la dinastia Ching, intorno alla seconda metà del 1800. Si narra che un monaco Taoista tramandò lo stile dell'ubriaco ad un monaco Buddista e che quest'ultimo ebbe come suo unico allievo un vagabondo che girava per il sud nella regione del Fukkien. Di questo Maestro non si sa praticamente nulla, salvo il fatto che utilizzò il suo stile per combattere contro due giovani esperti di Kung Fu.Questa storia narra che i due, dopo aver partecipato ad una dimostrazione di Kung Fu, nella quale mostravano la loro abilità nella lotta, al momento di spartirsi il ricavato dello spettacolo cominciarono a litigare fino a battersi e, mentre la gente lasciava la piazza per paura di essere coinvolta nello scontro, arrivò un vecchio vagabondo ubriaco. Egli teneva in una mano una fiaschetta di vino e nell'altra un bastone; si sedette su di un sasso ad osservare, sorseggiando il suo vino e ridendo dei due che si battevano. Già alterati per la lite, si infastidirono subito della presenza di quel vagabondo e cercarono di mandarlo via, ma inutilmente. Egli si mise a prenderli in giro fino a farli smettere litigare. Allora uno dei due si avvicinò al vecchio chiedendo cosa avesse da ridere, ed egli rispose: "Lo stile Hung Gar, che tu usi, è troppo rigido, duro e tu sei troppo serio"; poi rivolgendosi all'altro: "Tu fai troppa scena, lo stile Hou Chuan è sciocco ed esagerato, tutti e due messi insieme non valete un granché". All'improvviso il ragazzo che usava l'Hung Gar attaccò il vecchio con violenza, deciso a togliersi subito dai piedi quell'ubriacone, ma questo, continuando a ridere e bere, schivò tutti gli attacchi senza mai reagire. Si fece allora sotto l'altro, con il suo stile acrobatico e imprevedibile, ma nello stesso modo, mandò a vuoto tutti gli attacchi rivelando, nonostante l'età, un'agilità sorprendente. A quel punto i due attaccarono insieme, ma il risultato fu solo quello di far decidere al vecchio che era il momento di reagire e li batté velocemente e con estrema facilità. Esterrefatti si prostrarono ai suoi piedi implorando di essere accettati come allievi e di seguirlo per sempre; l'anziano Maestro vagabondo rifiutò, dando però loro uno scritto che conteneva i principi dello stile e le indicazioni per trovare l'unico suo allievo e servitore che il vagabondo aveva avuto in passato. Trovato il servo, non riuscirono a farsi accettare, in quanto esisteva già l'erede della scuola: il Maestro Tsai, il quale porterà avanti lo stile tramandandolo a suo figlio, il Maestro Tsai Kun Hsu.
Continua....

sabato 16 maggio 2009

Lo stile dell'ubriaco

La leggenda

Il primo fatto storico coincide con la vita artistica del poeta e filosofo Li Po, vissuto intorno al 600-700 d.C., sotto la dinastia Tang. A lui si deve il fondamento spirituale e filosofico dello stile, più che una codificazione delle tecniche dell'ubriaco; del suo modo di combattere infatti non si sa praticamente nulla. Notevole invece il suo contributo letterario e poetico, di evidente estrazione Taoista, al concetto di "ubriaco", non già come persona in preda ai fumi dell'alcool, ma come persona che è in estasi profonda perché perfettamente integrata con la natura circostante, impegnata nella costante ricerca della verità, della saggezza, rappresentata dalla Luna. Così come avviene inizialmente per un ubriaco, di sentire la propria energia che irrompe all'esterno, dandogli una consapevolezza superiore del proprio corpo e della realtà, permettendogli di "essere più vero", sia nei movimenti che nel pensiero, libero dalle inibizioni del vivere sociale.
Il secondo punto lo abbiamo durante la dinastia Ming (1330-1644) direttamente nel monastero di Shaolin, vera fucina di stili di Kung Fu. Si narra che un anziano monaco esperto nell'arte del Kung Fu, un giorno si trovò ad osservare due giovani iniziati suoi allievi, che di nascosto stavano per battersi. Contrariato e in procinto di intervenire per separarli, si accorse che i due erano ubriachi e che a stento si tenevano in equilibrio. Colpito da ciò, osservò i suoi allievi che, già esperti nella lotta, si fronteggiavano con le tecniche del loro Kung Fu " annebbiate dal vino", dando vita ad uno scontro imprevedibile nei movimenti, estremamente acrobatico ed efficacissimo sia negli attacchi che nelle azioni di difesa. Dall'osservazione e dall'analisi di questo combattimento il monaco Maestro ne ricavò uno stile di Kung Fu, chiamato poi "L'ubriaco del monastero di Shaolin".
Continua....

venerdì 15 maggio 2009

Descrizione stile Hou Quan

Lo stile della Scimmia è una disciplina di combattimento cinese che attribuisce alle tecniche di attacco e difesa del Kung Fu (Wushu tradizionale) l'agilità, l'intraprendenza e il dinamismo caratteristici della scimmia. E' divertente da vedere, ma richiede grande atleticità e forza fisica. Lo stile della scimmia vede il praticante immedesimarsi perfettamente nell’animale, arrivando a imitarne sin nei minimi particolari gli atteggiamenti, le acrobazie e le astuzie; si tratta di uno stile veramente funambolico, ricco di salti, capriole e tecniche a terra: è strano, ma feroce.