Il primo fatto storico coincide con la vita artistica del poeta e filosofo Li Po, vissuto intorno al 600-700 d.C., sotto la dinastia Tang. A lui si deve il fondamento spirituale e filosofico dello stile, più che una codificazione delle tecniche dell'ubriaco; del suo modo di combattere infatti non si sa praticamente nulla. Notevole invece il suo contributo letterario e poetico, di evidente estrazione Taoista, al concetto di "ubriaco", non già come persona in preda ai fumi dell'alcool, ma come persona che è in estasi profonda perché perfettamente integrata con la natura circostante, impegnata nella costante ricerca della verità, della saggezza, rappresentata dalla Luna. Così come avviene inizialmente per un ubriaco, di sentire la propria energia che irrompe all'esterno, dandogli una consapevolezza superiore del proprio corpo e della realtà, permettendogli di "essere più vero", sia nei movimenti che nel pensiero, libero dalle inibizioni del vivere sociale.
Il secondo punto lo abbiamo durante la dinastia Ming (1330-1644) direttamente nel monastero di Shaolin, vera fucina di stili di Kung Fu. Si narra che un anziano monaco esperto nell'arte del Kung Fu, un giorno si trovò ad osservare due giovani iniziati suoi allievi, che di nascosto stavano per battersi. Contrariato e in procinto di intervenire per separarli, si accorse che i due erano ubriachi e che a stento si tenevano in equilibrio. Colpito da ciò, osservò i suoi allievi che, già esperti nella lotta, si fronteggiavano con le tecniche del loro Kung Fu " annebbiate dal vino", dando vita ad uno scontro imprevedibile nei movimenti, estremamente acrobatico ed efficacissimo sia negli attacchi che nelle azioni di difesa. Dall'osservazione e dall'analisi di questo combattimento il monaco Maestro ne ricavò uno stile di Kung Fu, chiamato poi "L'ubriaco del monastero di Shaolin".
Il secondo punto lo abbiamo durante la dinastia Ming (1330-1644) direttamente nel monastero di Shaolin, vera fucina di stili di Kung Fu. Si narra che un anziano monaco esperto nell'arte del Kung Fu, un giorno si trovò ad osservare due giovani iniziati suoi allievi, che di nascosto stavano per battersi. Contrariato e in procinto di intervenire per separarli, si accorse che i due erano ubriachi e che a stento si tenevano in equilibrio. Colpito da ciò, osservò i suoi allievi che, già esperti nella lotta, si fronteggiavano con le tecniche del loro Kung Fu " annebbiate dal vino", dando vita ad uno scontro imprevedibile nei movimenti, estremamente acrobatico ed efficacissimo sia negli attacchi che nelle azioni di difesa. Dall'osservazione e dall'analisi di questo combattimento il monaco Maestro ne ricavò uno stile di Kung Fu, chiamato poi "L'ubriaco del monastero di Shaolin".
Continua....
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